Rinoplastica a spinta

La riduzione classica del gibbo nasale si basa sulla resezione parziale della cartilagine e dell’osso del naso. Questo metodo può causare deformità del dorso nasale come deformità a V invertita, irregolarità e tetto aperto. Tali deformità possono insorgere a causa del danneggiamento della struttura naturale del dorso nasale e di un allineamento non corretto.

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Tecniche classiche di riduzione della gobba nasale e di spinta verso il basso

La riduzione classica del gibbo nasale si basa sulla resezione parziale di osso e cartilagine del naso. In questo metodo, la parte cartilaginea del gibbo è composta da tre componenti principali: due cartilagini laterali superiori (ULC) e la cartilagine settale. Questi componenti si uniscono nelle loro porzioni cefaliche formando una struttura che ricorda la lettera M. Tuttavia, durante la riduzione del gibbo nella rinoplastica classica, queste strutture possono diventare una delle principali cause di irregolarità e alterazioni di ombreggiatura. Inoltre, l’angolo tra la cartilagine settale e le ULC si riduce, mettendo a rischio la funzione della valvola nasale interna, fondamentale per la funzione respiratoria. Per prevenire questi problemi, sono state sviluppate tecniche che preservano l’integrità del dorso nasale durante il trattamento del gibbo. Il naso è una struttura unica, composta da componenti ossee e cartilaginee. La sua struttura principale, formata dalla cartilagine nasale settale, dalle ULC e dalla cartilagine settale, crea una forma a M sulla linea mediana. Questa configurazione garantisce la funzione nasale grazie a un movimento a molla che apre la valvola interna.

In quali situazioni viene eseguita la rinoplastica Push Down?

La tecnica Push Down è una metodica applicata preservando le strutture del dorso nasale. Durante la riduzione dorsale, viene mantenuta la giunzione osso-cartilagine nella regione del keystone e il gibbo nasale viene corretto con la tecnica Push Down. L’intervento sulla punta del naso può essere eseguito in base alla preferenza del chirurgo. L’operazione viene eseguita in anestesia generale e dura in media 2 ore. Dopo l’intervento, i pazienti solitamente rimangono in ospedale per 1 notte e all’interno delle narici vengono posizionate lamelle in silicone morbido a scopo protettivo. Sul naso vengono applicati bendaggi e un tutore termoplastico. Successivamente, il tutore e i siliconi vengono rimossi entro la prima settimana. Il decorso postoperatorio non differisce da quello della rinoplastica classica. La rinoplastica Push Down è particolarmente vantaggiosa per la conservazione della funzione della valvola interna e per la protezione del dorso nasale. Questa tecnica garantisce la regolarità dell’area del keystone durante il trattamento del gibbo nasale. Per modifiche lievi si preferisce la tecnica Push Down, mentre per modifiche più avanzate viene scelta la tecnica Let Down.

Processo di recupero dopo l'intervento chirurgico al naso

L’intervento di rinoplastica ha generalmente un decorso postoperatorio indolore e confortevole. Tuttavia, è necessario evitare esercizi fisici intensi durante le prime 2 settimane. A partire dalla terza settimana, è possibile iniziare attività fisiche leggere.

Per i primi 3 mesi non è consigliato l’uso degli occhiali.
La pelle deve essere protetta dalla luce solare. È molto importante utilizzare una protezione solare prima di esporsi al sole, poiché un’eccessiva esposizione può causare alterazioni permanenti del colore.
Il fumo può influenzare negativamente il processo di guarigione; per questo motivo si consiglia di non fumare per 3 settimane prima e dopo l’intervento. Se si fuma, questo periodo può rappresentare una buona opportunità per smettere.